Nello Yoseikan Budo, per lo stesso significato di questo nome, viene dato particolare valore al modo ed al metodo dell'insegnamento. Il Maestro Mochizuki spiega la sua disciplina in modo chiaro, logico, estremamente disposto verso l'allievo, con una puntigliosa ricerca del modo più adatto di far imparare la tecnica ad ognuno, caso per caso.
Insegnare è il dovere dell'istruttore, la tecnica deve essere proposta in modo oggettivo e accessibile a tutti. Se non viene compresa, è colpa dell'insegnante. L'allievo ha volontà di imparare, normalmente, e non comprende la tecnica mostrata dall'istruttore stesso in quel momento, la colpa, ripeto, è dell'insegnante che l'ha dimostrata in modo troppo personale, o non adatta al livello a cui si rivolge, o semplicemente esposta in un modo didatticamente insufficiente. Il Maestro Mochizuki segue passo passo gli allievi, ripete la dimostrazione sottolineando i punti con gentilezza e pazienza e, se non era ancora soddisfatto, scompone ulteriormente il movimento, creando degli esercizi ausiliari, per la miglior comprensione del particolare. E’ accanto ad ogni allievo in difficoltà, senza alterigia né sopraffazione, poi rimonta il tutto e come una magia, ecco l' intero gruppo si muove perfettamente completando la tecnica.
La tecnica è come uno specchio. Ci si riflette e si vedono le proprie magagne, combattendo contro se stesso per eliminarle. Poi se ne scorgono di nuove, e così via, in quell' eterno ed infinito gioco che è "pulire lo specchio".